Creature Facts#1: il vampiro pt.1
Buonasera cari lettori! Come state?
Come già annunciato su instagram e a fronte del sondaggio favorevole abbiamo decisio di inaugurare, proprio in occasione di Halloween una nuova rubrica a cadenza casuale un pò particolare... di cosa sto parlando? Ma di Creature Facts: una nuova rubrica in cui andremo, in ogni puntata ad analizzare una "creatura" o figura dell'immaginario e la sua evoluzione narrativa... curiosi?
Iniziamo questa sera con un excursus sulla figura del vampiro, restando in tema con il #gdlroulette che vede questo mese come protagonista twilight. Iniziando dalla figura folkloristica del vampiro e dal proprio significato psicologico ed addentrandoci in questo mondo scopriremo come si è arrivati ad Edward Cullen o qualunque altro vampiro moderno possa venirvi in mente.
La letteratura da sempre si avvale di elementi narrativi riscchi di significato, in grado di far leva sui sentimenti più reconditi e profondi dellan nostra mente e della nostra personalità e queste "creature" tanto desiderate o temute spesso non sono che la rappresentaizone metaforica di una psiche umana complessa e desiderosa di vivere o ottenere qualcosa... ecco perchè indagare la natura letteria delle cose o degli eventi è estremamente interessante ad affascinante: non dimenticate mai che i libri e le narrazioni sono sempre fonte di "messaggio" siano essi/e narrativamente orientate e quindi volte ad avere un determinato "insegnamento" in modo diretto siano essere narrativamente lontane... le più subdole se vogliamo in quanto non vogliono, apparentemente, insegnarci nulla...
Questo viaggio attravero la letteratura e i vari simbolismi sarà un percorso lungo e tormentato, soprattuto per me in quando per ogni post è necessario uno studio di base di fondo (santa pedagogia della narrazione che mi viene in aiuto) e per non annoiarvi ho pensato di divire in più puntate questa prima tappa:
• Dal folklore a "il vampiro" di Polidori
• Una nuova frontiera: da Polidori a Stroker, passando per Le Fanu
• Da Dracula di Bram Stroker a Twilight scivolando tra le pagine di Anne Rice
• Da Edward Cullen ai Fratelli Salvatore del Diario del vampiro: due modernità a confronto
• Il vampiro e l'infanzia: quando i vampiri diventano Vegetariani
Se non fosse chiaro potrei parlare di questa creatura per mesi o forse anni e citare ogni singolo libro da me letto: ho inziato a leggere libri sui vampiri fin da piccola nella speranza di esorcizzare la mia paura delle bare: ci sono riuscita? Ovviamente no ma ho trovato una creatra dell'immaginario estremamente affascinante.
Ma veniamo a noi con questa prima tappa: il vampirio nel folklore.
La nascita di questa figura risale a moltissimo tempo fa, si portebbe dire che è da sempre esistita sotto falsi nomi: pare infatti che già ai tempi di romani si parlasse di una creatura in grado di nutrirsi della linfa vitale dell'essere umano e che addirittura già nella cultura mesopotamica si ipotizzasse qualcosa di simile anche se fu solo a inizio '700 che questa idea iniziò a spopolare e dilagare tra la gente creando puro terrore. Paradossalmente il vampiro esiste dall'alba dei tempi, da quando la paura della morte inizia a fare capolino nella mente umana: sembra infatti che il desiderio psicologico di non separarsi dai propri cari abbia influenzato tale credenza cosi come quella relativa ai fantasmi... certo anche la scarsa conoscenza medica del '700 contribuì ad innescare meccanismi di "convinzione". Basti pensare ai vari casi di morte apparente che si presentavano: considerato morto lo sventurato veniva seppellito, fondamentalmente vivo. Una volta risvegliato si ritrovava chiuso in una bara e cercava di attirare l'attenzione facendo rumore ed ecco che l'idea dei non morti e del risorgere legata ai vampiri trovava conferma inizando a dilagare a macchia d'olio in tutta europa. Ma come "la sindrome di lazzaro" anche la "porfiria" o "la rabbia" o la decomposizione stessa del cadavere sono stati elementi che hanno incentivato questa credenza. Il vampiro nasce come una creatura spaventosa, che si nutre di sangue, uccide gli innocenti per sopravvivere e semina panico in città. Si cercarono così modi per contrastarlo: paletti di frassino nel cuore, ebolizzione dei cadaveri, incendio, decapitaizone e così via a seconda dello stato in cui la leggenda di sviluppava. Ogni luogo ha il proprio ideale: il proprio modo di defenderi (dall'aglio, alla verbena, ai chicchi di riso ecc..), di ucciderli e di immaginarli. Si di immaginarli, perchè nessuno ha mai affermato di averne visto uno dal vivo... ma così in poco tempo un'istreria di massa dilagò in europa. Spesso erano rappresentati come cadaveri in decoponsizione, simili a umani ma magri, brutti, deformi... assomigliavano più a zombie che a veri esseri umani. Decisamente diversi da come li abbiamo sempre immaginati non trovate? Oltre alle caratteristiche fisiche erano malvagli, desiderosi di uccidere e creare dolore, ingannevoli, in grado di impiantare il loro seme (da qui la versione incubus e succubus, vampiri che non si nutro di sangue ma di liquido seminale) negli ignari umani per creare dolore. Creature spaventose non credete? Ogni stato ha la sua credenza ma una cosa li accomuna: sono demoni spaventosi e creature dal male. Come siamo passati dalla figura di Nosfreratu, vampiro che ricalca le fattezze del folklore slavo, spaventoso e agghiacciante al conte Dracula cosi ammaliante e seduttore?
L'anello chiave è Lord Ruthven, un giovane nobiluomo londinese pieno di charme e di fascino in grado di incantare qualunque donna e qualunque giovane creato nel 1819 da John Polidori, se volete approfondire la sua opera c'è una recensione a riguardo: Il vampiro vi aspetta! Nato per gioco durante una serata piovosa a casa di Lord Byron "Il vampiro" segna una svolta. Probabilmente essendo un gioco e un breve racconto Polidori mescolò un pò di tradizione a una nuova visione, senza nemmeno pensare di dare atto a una rivoluzione. In realtà Polidori nel suo raccondo paragona Lord Ruthven a Lord Byron: è una rappresentaizone dell'animo del suo amico/rivale. Una vendetta per mettere a nudo il suo animo "crudele" paragonandolo a un demone che da sempre spaventava l'essere umano. Un modo "carino" per dire a Lord Byron che il suo modo di vivere era scellarato e fuori da ogni moralita, come un demone che torna alla vita per uccidere. Paradossalmente era una critica a Byron in quanto la vita scellarata di questo nobil uomo era solita trascinare nel baratro e nei vizi tutti coloro che incontrava. Probabilmente a inizio '800 era necessaria una "rivoluzione" a livello sociale: i vizi e i peccati erano ricercati ma nascosti e la lussiriosa immagine di un nobil uomo affascinte e a cui tutto è permesso faceva sognare e cosi in pochi mesi la "critica sociale" divenne famosa e nacque una nuova idea del vampiro: sempre crudele ma affiscinate e ammaliatoire in grado di fornire "gioie e piacere" alle proprie vittime. Il vampiro divenne affascinante, almeno per un pubblico femminile.
Conoscevate questi aspetti? Se vi interessa conoscere le leggende di ogni stato farecelo sapere! Per il resto restate con noi per il prosismo appuntamento!
Best Wishes ♥
Lu
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