Giornata Mondiale dei Disastri Naturali🌊🌍


“Alluvioni, tempeste, uragani, ondate di calore estreme, siccità, incendi, frane sono alcuni dei disastri naturali, associati al cambiamento climatico, la cui frequenza e intensità sono aumentate in questi decenni. Negli ultimi 50 anni, l’impatto economico degli eventi estremi si è moltiplicato a causa di un aumento sostanziale nei danni causati da ciascuno di questi disastri”.
E’ quanto emerge dallo studio “Evidence for sharp increase in the economic damages of extreme natural disasters”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) da un team di ricercatori del Dipartimento di Eccellenza EMbeDS (Economics and Management in the era of Data Science) e dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Pennsylvania State University. - Cit

Ormai viene quasi normale accendere la tv e sentir parlare di disastri e le conseguenze che ne derivano. Persone che rimangono senza casa, senza famiglia, senza accesso ai beni di prima necessità, ospedali, cure, aiuti economici... disastri che son frutto di quel che ormai sta diventando una notizia che sconvolge tutti quanti ma non dà abbastanza incentivi per far sì che qualcosa si possa fare al riguardo.

Ma cosa si può fare al riguardo?
Se stiamo attenti all'intensità dei disastri naturali che sono avvenuti nel corso degli ultimi anni, possiamo notare come questa intensità sia gradualmente aumentata. Possiamo parlare di cicli, è vero. Esistono cicli secolari in cui i disastri naturali hanno colpito posti diversi con forza diversa ma ora come ora le cose stanno peggiorando quasi ovunque. Negarlo sarebbe un po' come negare l'esistenza della propria immagine riflessa allo specchio.

Cosa è stato fatto nel tempo per cercare di rendere le persone più consapevoli?
Nel 1989 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì il secondo mercoledì del mese di Ottobre come "Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali". Giornata che oltre che a rendere gli esseri umani più consapevoli avrebbe dovuto aiutare chiunque ad organizzarsi per tempo, quindi prevenire, e successivamente mitigare il danno.

"Ora più che mai è evidente l'influenza del cambiamento climatico sull’aumento della frequenza e dell'intensità dei fenomeni meteorologici catastrofici, che infieriscono in maniera devastante soprattutto sulle aree più povere [...]
Secondo le analisi del NatCatSERVICE di Munich Re tra il 1980 e il 2014 sono morte nel mondo circa 850.000 persone a causa di catastrofi naturali di origine meteorologica. Il 62% delle vittime disponeva di un reddito inferiore a 3$ al giorno, rientrando così nelle fasce più povere della popolazione mondiale. Aspetti su cui è pronto a concentrarsi anche il Governo italiano, come descritto questa estate con il piano di rilancio. Il Sendai Framework ha come obiettivo la riduzione della mortalità entro il 2030 nei paesi colpiti da disastri naturali. L'obiettivo fissato è quello di abbassare la media di 100.000 decessi nel periodo 2020-2030 rispetto al 2005-2015." - Cit Link 2

Da persona profana interessata all'argomento da quando ho memoria, ammetto di non sapere quanto questo possa bastare... è sicuramente un passo verso la direzione giusta ma non nascondiamoci dietro a questo fatto.
Va bene, qualcosa stanno facendo, ma è abbastanza? La domanda sorge spontanea dopotutto.

Perché le catastrofi naturali hanno aumentato il grado di intensità e devastazione? Cosa è cambiato?
Beh, mi verrebbe da dire poco o niente. Una delle tante discusse cause del cambiamento climatico sappiamo che è l'aumento delle temperature del nostro pianeta. Surriscaldamento dovuto forse alla iperproduzione delle fabbriche? All'inquinamento delle nostre macchine? Dal fuoco che brucia ettari e ettari di alberi e zone verdi ovunque intorno alla terra? Si parla di tanto ma non si crede abbastanza e non si fa abbastanza.
Sarebbe intelligente inoltre per le grandi e potenti istituzioni, voler provare il cambiamento rinunciando a determinate produzioni (come ad esempio l'estrazione, trasporto, lavorazione e raffinazione del petrolio che comporta praticamente sempre un grandissimo impatto ambientale) favorendone altre, evitando il disboscamento di intere foreste (cosa che impatta anche la fauna autoctona della zona colpita) per usufruire di altre metodologie di allevamento o produzione, riducendo proprio l'allevamento in massa di qualsiasi forma animale... insomma, le cose da migliorare per la sopravvivenza del genere umano sono tante, difficili, ma non impossibili.
L'energia rinnovabile ora come ora potrebbe essere la fonte dalla quale qualunque industriale potrebbe attingere rinunciando alle vecchie metodologie e avrebbe probabilmente lo stesso guadagno. E anche se non fosse lo stesso, va bene! I soldi valgono davvero più di una vita umana? E di milioni di vite umane?

Soldi. Alla fine della storia si tratta sempre e solo di soldi.
Ma questi potenti dai portafogli e materassi pieni di contanti, sanno che i danni causati dai Disastri Naturali che stanno prendendo sempre più potenza anche in quelle zone temperate come gli Stati Uniti d'America e l'Europa (in cui solitamente non dovrebbero esserci)... sanno che comportano gravi crisi economiche? Sanno che se si continua di questo passo non saranno solo "gli altri" a doverci fare i conti ma saremo "tutti"?

[...] Negli ultimi 50 anni i disastri naturali associati al cambiamento climatico hanno causato crescenti danni economici. L'aumento più notevole nei danni si associa ad eventi catastrofici. Ogni singolo disastro (compreso tra il 5% degli eventi più dannosi) costa ogni anno circa 5 milioni di dollari in più rispetto all'anno precedente. Per un singolo disastro appartenente all'1% degli eventi più dannosi, l'incremento stimato è invece di circa 26 milioni di dollari per anno. Le dinamiche osservate sono compatibili con un vasto numero di lavori teorici che collegano i danni crescenti prodotti da eventi estremi al cambiamento climatico.
Il principale autore dello studio, Matteo Coronese del Dipartimento di Eccellenza EMbeDS, spiega: "Se per esempio prendiamo come riferimento il 1970 e il 2010, i dati mostrano che l'impatto economico di un disastro particolarmente nefasto (tra l'1% dei più dannosi) è aumentato di circa 20 volte. Per essere più concreti, un singolo eventi di questa portata nel 1970 causava circa 500 milioni di dollari di danni mentre nel 2010 le perdite erano già salite a 10 miliardi di dollari. Ovviamente questi maggiori danni sono in parte dovuti all'aumento della popolazione e della ricchezza potenzialmente distruttibile (ad esempio edifici). Una volta tenuti in considerazione questi fattori, l'impatto economico degli eventi estremi risulta comunque raddoppiato. Più precisamente stimiamo che, ogni anno, un evento catastrofico (tra l'1% dei più dannosi) costi circa 26 milioni di dollari in più dell'anno precedente al netto degli aumenti attribuibili all'evoluzione di reddito, popolazione e prezzi. - Cit

Per rendervi maggiormente conto di quel che si sta parlando, vi consiglio vivamente di dare un'occhiata ai link che vi ho lasciato sparsi per la pagina e da cui ho ricavato le informazioni sui dati economici e da cui mi sono informata. Sono davvero molto interessanti ed istruttivi.

Non posso parlare liberamente di queste cose, posso solo attingere da fonti che sanno quel che dicono. Posso dire la mia, posso dire che mi sembra di vedere poco sforzo da parte di chi avrebbe i mezzi per sforzarsi. Posso dire che mi sembra di avere a che fare con porci che vogliono, vogliono, vogliono e vogliono sempre di più, sempre di più! Sempre di più, senza rendersi conto che il resto del mondo attorno a loro sta andando in malora.
Ci vorrebbe giustizia per il mondo. Ma forse è quel che ci meritiamo? Ci meritiamo quel che ci casca addosso. O meglio, si meriterebbero quel che dovrebbe cascar loro addosso. Ma peccato che alla fine della storia loro abbiano i loro bunker, i loro aerei, le loro navi... e chi ci rimette, son solo i poveretti. Quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese, quelli che non ci arrivano proprio alla fine del mese, quelli che non hanno un tetto sopra la testa... E cosa fanno quelli che avrebbero potuto far qualcosa? Gridano alle fake news, gridano alla privazione della libertà.

Ma forse è meglio non toccare nemmeno questo argomento.
I disastri ambientali esistono e si fanno sentire sempre di più. Noi singoli possiamo solo provare a farci sentire con la loro stessa intensità, cercando di fare la nostra parte.

Cosa posso fare io adesso? Posso passare la parola, e di conseguenza sperare che la parola circoli e prenda forza.
Inoltre, di seguito, vi lascio qualche link e qualche titolo di documentari che reputo davvero istruttivi ed interessanti. Spero di esser stata abbastanza chiara sull'argomento e scusate se non sono troppo precisa o se certi termini non sono abbastanza specifici o addirittura se altri sono troppo scurrili... lascio che siano le fonti a parlare per me.
"I disastri non sono naturali. Siamo noi a crearli e possiamo scegliere di prevenirli… Abbiamo davanti a noi delle opzioni riguardo a dove vivere, come costruire, e come prepararci a convivere con la natura. Molte delle scelte che facciamo attualmente aprono la strada a morte e devastazione." - Ilan Kelman




TITOLO:
Punto di Non Ritorno - Before The Flood

REGISTRA:
Fisher Stevens

ANNO:
2016

DURATA:
96 min

CASA DI PRODUZIONE:
Appian Way, National Geographic,
Documentary Films e altri.


TRAMA:

Before the flood è incentrato sulla più grande minaccia che il nostro pianeta si trova a dover fronteggiare: i cambiamenti climatici. Il film, qui sopra in versione integrale, mostra gli effetti terribili e tangibili dell’innalzamento delle temperature globali, e DiCaprio affronta la questione incontrando alcune delle persone più influenti del pianeta, come il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, papa Francesco e Elon Musk, ceo di Tesla Motors. Il documentario è stato trasmesso il 30 ottobre 2016 gratuitamente in 171 paesi e tradotto in 45 lingue grazie a National Geographic. “Il mondo ci sta guardando, vi chiediamo di proteggerlo”, era la richiesta lanciata da DiCaprio nel corso del Climate summit 2014 di New York, in qualità di messaggero di pace delle Nazioni Unite. Con Before the Flood DiCaprio rinnova quella richiesta, sottolineando la necessità di “leader che credano nella scienza dei cambiamenti climatici e che abbiano il coraggio di prendere posizione per il nostro pianeta”. - Cit



TITOLO:
Una Scomoda Verità - parte 1

REGISTRA:
Davis Guggenheim

ANNO:
2007

DURATA:
1h 58min

CASA DI PRODUZIONE:
Lawrence Bender Productions,
Participant Productions, Paramount Classics



TRAMA:

L'ex Vice Presidente Al Gore presenta una visione avvincente e sorprendente del futuro del nostro pianeta -- e della nostra civiltà -- nell'IMPERDIBILE film documentario dell'anno. Un'autentica sveglia che, nel liberare il campo da miti e fraintendimenti, dà un messaggio chiaro: il riscaldamento globale è un pericolo reale e attuale. Una scomoda verità apre gli occhi con la forza del persuasivo argomento di Gore: per salvare il pianeta dobbiamo agire adesso. E ognuno di noi può contribuire a cambiare le cose attraverso il modo in cui vive la sua vita, DIVENTA PARTE DELLA SOLUZIONE.
Qui sopra troverete l'anteprima. Inoltre nel 2016 è uscita anche la seconda parte del documentario, qui il link del Trailer.

"Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro" - Proverbio degli indiani nativi d'America.
Best Wishes ♥
Gio

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