Giornata mondiale contro la pena di morte ⌛️
Benvenuti lettori e lettrici! Come saprete da qualche tempo abbiamo inaugurato una nuova rubrica dedicata alle giornate mondiali. Saltuariamente infatti sul blog potrete trovare post simili a questo per celebrare alcune giornate relative a determinate tematiche insieme al resto del mondo: è importante far sentire la propria voce.
Oggi sabato 10 ottobre 2020 si celebra la giornata mondiale contro la pena di morte.
Tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa hanno abolito ogni tipo di sentenza capitale, nel nostro continente solo la Bielorussia ancora ne consente l’applicazione. Dal 10 ottobre 2003 si celebra ogni anno la Giornata Mondiale contro la pena di morte, dal 2007 quella Europea. Secondo i dati diffusi da Amnesty International (qui l’intervista ad Antonio Marchesi, presidente della sezione italiana), 142 Stati hanno abrogato esplicitamente la pena di morte o la escludono de facto dal proprio ordinamento giuridico: ma sono ancora 56 i Paesi che nel mondo prevedono l’esecuzione di condanne capitali. Tra questi anche democrazie consolidate, come gli Stati Uniti o il Giappone, mentre ogni anno diversi governi mettono in discussione il tema dell’abolizione e di recente è stato il Burkina Faso a decidere in questo senso. Se periodicamente l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propone l’introduzione di una moratoria, le resistenze sono ancora molto forti e 20mila sono le condanne eseguite ogni anno: eppure si saluta come incoraggiante il segnale che arriva dallo stato della California, che ha sospeso ogni esecuzione e smantellato il braccio della morte.“La pena di morte è un affronto alla dignità umana. Rappresenta un atto crudele, disumano e degradante, contrario al diritto alla vita. La pena di morte non ha alcun effetto deterrente accertato e rende irreversibile gli errori giudiziari”: in questi termini la dichiarazione del Consiglio d’Europea e dell’Unione Europea ha congiuntamente motivato la ferma opposizione alla pena capitale, sempre e comunque. Eppure ancora si muore per mano dello Stato. Negli Usa per iniezione letale, sedia elettrica, camera a gas, impiccagione, fucilazione. Altri Paesi applicano la pena di morte con metodi di esecuzione ancora più terrificanti: bollitura, decapitazione, garrota, squartamento, lapidazione, rogo, impalamento, sepoltura.
"Il suicidio ci appare già da questo come un’azione inutile e quindi stolta...”
TITOLO:
Il miglio verde
AUTORE:Stephen King
ANNO:1996
EDITORE: Sperling Paperback
GENERE: Romanzo, Dark Fantasy
TRAMA:Questo libro è l'esempio di tutto ciò che ha di sbagliato la pena di morte. Essendo impossibile tornare indietro, tutti possono sbagliare ma, con questa, è irreparabile l'errore. Nessuno merita di fare una fine del genere, nemmeno il più grande criminale del mondo anche se, in questa opera, la vera PENA di morte la subisce Paul, vedendo morire tutti coloro a cui lui teneva e essendo obbligato ancora a vivere con i rimorsi e i dolori che ha subito e probabilmente ancora dovrà subire. E' un opera straordinaria, anche il film scaturito è molto bello.. Rende l'idea veramente della crudeltà e inesattezza di tutto ciò che è eterno, come la morte.La storia è raccontata in prima persona da Paul Edgecombe, capo delle guardie del braccio della morte (il Blocco E) del carcere di Cold Mountain, che la scrive in un ospizio dove ricorda della sua passata avventura negli anni trenta. Il corridoio che dalle celle del Blocco E conduce alla sedia elettrica (scherzosamente soprannominata "Old Sparky", la "vecchia scintillante"), che nelle altre carceri è chiamato "l'ultimo miglio", a Cold Mountain è chiamato, per via del colore del pavimento, "il miglio verde". Il compito di Paul e del suo team è quello di badare ai prigionieri del blocco E e di eseguire materialmente l'esecuzione.
Best Wishes ♥
Deb
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