Recensione "Soul" di Pete Docter

Benvenuti lettori e lettrici!
Siamo orgogliose di presentarvi una nuova rubrica, a cadenza casuale, dedicata ai cartoni animati che non siano unicamente disney e originali disney! Pixar, Anime, lungometraggi, corto... tutto purchè sia un film o una serie animata!



Soul

di Pete Docter

con: Jamie Foxx, Tina Fey, John Ratzenberger, Daveed Diggs

Paese: Stati Uniti, 2020

Genere: Film d'animazione

Durata: 101 minuti

Distribuzione: Pixar Animation Studios



Trama
Joe Gardner è un uomo maturo, eppure sente che la sua vita non è mai veramente cominciata. Appassionato pianista di jazz, aspetta la grande occasione mentre insegna musica in una scuola media e suona quando capita nei locali notturni, facendo preoccupare la madre che vorrebbe per lui le garanzie del posto fisso. Il giorno in cui passa l'audizione per debuttare con un famoso quartetto, Joe sente finalmente di avercela fatta, ma cade in un tombino scoperchiato e la sua anima si ritrova in uno strano luogo, mentre il suo corpo giace in un letto d'ospedale. Determinato a non morire proprio ora, Joe imbroglia le carte e stringe un patto salvavita con un'inquieta giovane anima, la numero 22.
Ed eccoci qui, a parlare dell'ennesimo cartone animato della pixar. Torniamo ad indagare la psiche umana e questa volta lo facciamo attraverso un esperienza pre e post morte, alla ricerca del senso della vita e del nostro percorso... Quante volte ci siamo detti "ehi, forse questo era proprio il mio destino... è scritto nelle stelle, non poteva non andare così... giusto?"
Bhè forse si e forse no... Soul indaga l'animo umano partendo proprio da questo: siamo noi gli artefici del nostro destino?
Un messaggio chiaro, una storia riflessiva, dolce e critica al tempo stesso... mai noiosa e scorrevole, toccante ed emozionanente. E' un cartone animato è vero, ma non è un film per soli bambini. E' adatto ai bambini si ma necessita di un accompagnamento: dal punto di vista pedagogico potrebbe essere perfetto per riflettere su determinate tematiche: dall'esperienza come fonte primaria di insegnamento ripercorrendo così la teoria esperenziale Rousseoiana alla necessiata di confronto e riconoscimento per sviluppare la propria personalità passando attraverso il complesso desiderio di appartenenza e l'importanza dell'ascolto. Per non dimenticare il campo minato dell'autostima e della paura di non essere abbastanza ricercando sempre il meglio tanto da creare una nuova ossessione per la "perfezione" e l'attuazione di comportamenti definiti "da rieducare". Soul è si una storiella carina di un musicista e di un anima "ribelle" ma nasconde molto di più: messaggi e significati pedagogici emergono dalla narrazione e portano lo spettatore a riflettere sulla propria vita, i propri desideri e il proprio futuro. E' un cartone "maturo" ricco di battute ricercate, storie vissute, messaggi potenti, inquadrature studiate e metafore coinvolgenti in grado di catapultare lo spettatore all'interno della storia e allo stesso tempo di trasmutare la storia alla società stessa: siamo davanti a una grande metafora della società. La società in cui siamo inseriti considera le differenze come qualcosa da rieducare perchè tutto deve sempre seguire determinati schemi per essere funzionale ed efficiente e se così non è bisogna intervenire per riequilibrare ogni cosa... come la vita della giovane 22. Questa metafora applicabile all'intera società può anche essere analizzata in relazione a determinati contesti ad esempio quello scolastico dove i cosiddetti "gifted childen" che seguono uno sviluppo differente vengono spesso etichettati come "svolgiati". Le sfaccettatore sono molteplici in una società e Soul con la sua genuinità e la sua freschezza è riuscito a cogliere le varie tonalità della società e dell'animo umano.
Una storia ricca di colori e non solo metaforici: disegni vecchio stile, colori vivi e potenti... una New York differente, multietnica e più simile a New Orleans che alla NY a cui siamo abituati tanto che la musica che risuona per le strade è il Jazz. E il nostro potragonista è un musicista Jazz ingabbiato in un sogno da cui non riesce a uscire: bloccato in una ossessione si dimentica di vivere e inizia a perdere il contatto con la realtà incontrando l'individualismo e l'egocentrismo, piaga di cui il nostro secolo è sempre più vittima insieme al consimismo. E' la bellezza delle piccole cose, unità alla curiosità, a mantenere viva la nostra anima e il nostro mondo. Assolutamente consiglaito per riflette sul senso della vita e sulla vostra vita: avete vissuto pienamente fino ad ora?


CONSIGLIATO: si
VOTO:
Best Wishes ♥
Lu

Commenti