🙏🏻🙏🏼Giornata della Memoria 🙏🏽🙏🏾


Come tutti sapranno oggi è la Giornata della Memoria, durante la quale si ricordano le vittime dell'olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Vale la pena fare un breve escursus storico per essere ben consapevoli di quel che è successo non così tanti anni fa.
"Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del 1º Fronte ucraino del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazifascista.
Ad Auschwitz, circa 10 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.
Nonostante i sovietici avessero liberato circa sei mesi prima di Auschwitz, il campo di concentramento di Majdanek e conquistato nell'estate del 1944 anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka, precedentemente smantellati dai nazisti nel 1943, fu stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data in cui venne liberato Auschwitz."-cit.

Più nello specifico, per quanto riguarda l'Italia, con la legge del 20 Luglio 2000, n°211 si è stabilito che:
"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati."

Bisogna ricordare, dopotutto. Bisogna farlo per non dimenticare che l'odio creato da una schiera di individui ha portato a così tanta morte e tortura per il semplice fatto di essere diversi. Il 27 Gennaio ricordiamo Auschwitz per il simbolo che è diventato perchè la memoria storica della Shoah riguarda l'intera umanità.
Sarebbe bello poter dire che si è tratto un qualche insegnamento. Non possiamo negare i cambiamenti ma allo stesso tempo quanto male è stato fatto in tutto il mondo negli ultimi anni?
Potrei star qui a fare una lista infinita di cose successe che fanno rabbrividire ma è sufficiente citare Trump e la sua legge sulle deportazioni degli immigrati, ha separato famiglie, lasciato bambini chiusi in gabbia per giorni e giorni senza carezze, senza amore, senza calore... e l'ha fatto senza battere ciglio. Tutto questo non risuona familiare? E poi c'è George Floyd... e la morte terribile a cui è andato in contro. Ma queste sono solo due citazioni, fra le più conosciute a tutti.

Non so, io credo che non ci siano molte parole da dire. Ho 30 anni e di Memoria ne ho sempre sentito parlare in televisione, ne ho sempre letto a scuola, ho visto film... Ma non penso di sapere davvero cosa significhi. Posso ricordare le parole di mio nonno, che per un pelo è riuscito a scappare dai nazisti, lui partigiano è riuscito a saltare giù da un camion carico di prigionieri e salvarsi la pelle. Quel camion era diretto ad Awschwitz ma in qualche modo lui ne è uscito vivo ed è riuscito a raccontarmelo con la memoria di ferro che ha.

C'è un discorso importante che la senatrice a vita Liliana Segre ha fatto lo scorso anno al Parlamento Europeo e che ha un impatto emotivo davvero enorme. Ve lo lascio qui sotto perchè apre gli occhi sull'importanza della vita, sulla necessità, sulla fame e sul poco che uno ha e dell'attaccamento alla sopravvivenza. Ascoltatelo perchè racconta di dignità strappata e noi siamo qui a lamentarci, a piangere e incazzarci perchè siamo obbligati a stare attenti, a stare in casa, ad usare mascherine che ci salvano la vita e che salvano la vita a chi davvero ha visto l'inferno. Che diritto abbiamo noi di incazzarci? Che diritto abbiamo noi di mettere la loro vita a rischio? Loro dovrebbero incazzarci, loro hanno visto il peggio dell'umanità, il razzismo, l'antisemitismo, l'odio.
Noi scegliamo di tatuarci, di segnarci la pelle. Loro non hanno potuto scegliere.
Ebbene, ascoltatela bene... dice tutto quel che c'è da dire al riguardo.

Il Discorso di Liliana Segre sulla Memoria

"L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza. - Liliana Segre"


"Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell'umanità. - Albert Einstein"



TITOLO:
Il Pane Perduto

AUTORE:
Edith Bruck

EDITORE:
La Nave di Teseo

PAGINE:

128

PREZZO: 15,20€

GENERE: Storia Militare,
Biografie e Autobiografie




TRAMA:

Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant’anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l’infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento. Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l’odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l’accoglienza e l’ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove. Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l’Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l’approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla “Roma bene” degli anni Cinquanta, infine l’incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant’anni. Fino a giungere all’oggi, a una serie di riflessioni preziosissime sui pericoli dell’attuale ondata xenofoba, e a una spiazzante lettera finale a Dio, in cui Bruck mostra senza reticenze i suoi dubbi, le sue speranze e il suo desiderio ancora intatto di tramandare alle generazioni future un capitolo di storia del Novecento da raccontare ancora e ancora.

Best Wishes ♥
Gio

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