Recensione "Liberi di Scegliere" di Giacomo Campiotti

Bentrovati lettori e lettrici e benvenuti in questa prima recensione indipendente del blog.
Qualche sera fa è andato in onda su Rai 1 un film emozionante e pieno di spunti di riflessione del quale non posso non parlarvi: mi riferisco a "Liberi di Scegliere", un film, pensato e prodotto per la televisione, ispirato ad una storia vera, quella del giudice Roberto DiBella presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria.

Liberi di Scegliere

di Giacomo Campiotti

con:
Alessandro Preziosi, Nicole Grimaudo, Carmine Buschini, Federica Sabatini, Federica De Cola, Corrado Fortuna

Paese: Italia, 2019

Genere: Drammatico

Durata: 126 minuti

Distribuzione: Rai Fiction

Trama

Siamo tutti davvero liberi di scegliere? Marco Lo Bianco, ad esempio, ha scelto di seguire un sogno. Giudice del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, Marco ha come obiettivo quello di strappare i giovani alla ‘ndrangheta. Ma come si fa, se questo futuro spesso viene imposto come eredità di famiglia? Marco ne ha visti tanti di ragazzi in quell’aula di tribunale, tutti provenienti dalle più grandi famiglie mafiose della provincia e tutti condannati allo stesso destino. E' il momento di cambiare...

E' difficile riordinare le idee a riguardo, ci sono così tante cose da dire e tanti temi da affrontare che mi gira la testa: calma, rifletti e respira...
Unico. Emozionante. Travolgente. Non c'è altro modo di descrivere un film che parla di adolescenza, disagio sociale, criminalità e mafia.
Liberi di scegliere di Giacomo Campiotti è senza alcuni dubbio un film ben riuscito in grado di giocare con le emozioni dello spettatore sviluppando un senso critico accurato e facendolo riflettere in modo profondo e preciso: non c'è buonismo e tantomeno un eccessivo uso delle emozioni per far leva sui sentimenti ma anzi, è spesso diretto e duro, pieno di rabbia e di rassegnazione. Sono emozioni forti quelle traspaiono: sono quelle che ti danno la scossa, ti svegliano dal torpore permettendo ai neuroni di svegliarsi e riflettere su quello che stanno vedendo e che, sfortunatamente, molti ragazzi vivono ogni giorno. Forse per deformazione professionale ho trovato questo film decisamente accurato: sia dal punto di visto emotivo sia dal punto di vista dei particolari... ad un certo punto mi sembrava veramente di vivere insieme ai ragazzi e per i ragazzi.
Senza dubbio il cast ha contribuito alla realizzazione e alla trasmissione di tali sensazioni: Alessandro Preziosi è un giudice impassibile, deciso, risoluto e testardo, pronto a sfidare da solo il sistema senza paura e senza tirarsi indietro. E' forza e decisione, un'ancora salda e irremovibile al fianco di questi ragazzi perché ciò che importa è il loro e niente di più.
Carmine Bruschini è la perfezione. I brividi ad ogni sua battuta sono assicurati. E' un ragazzo chiuso in un circolo vizioso dal quale da solo non può uscire: rabbia, rassegnazione, dolore e paura emergono in ogni sguardo eppure è testardo e impassibile. E' un adolescente arrabbiato perfetto.
Il film scorre veloce, le emozioni si alternano a momenti più leggeri come quelli della quotidianità o ad altri più pesanti e turbati, pronti a farti riflettere. Tutto ciò è accompagnato da un gioco di luci ed ombre: a momenti più leggeri corrispondono totalità più chiare viceversa, in momenti più intensi troviamo inquadrature più scure e cupe. Tutto ciò aumenta l'intensificazione delle emozioni.
Questa narrazione cinematografica presenta una realtà sconosciuta alla maggior parte degli spettatori: una realtà che non solo è reale ma che ha diverse sfaccettature... è vero qui si parla di mafia e di un tribunale che cerca di aiutare i giovani ad uscire dalla criminalità organizzata ma quella del disagio sociale adolescenziale e delle case famiglia è una realtà molto più estesa a livello nazionale per i più svariati motivi. Le comunità per minori esistono e sono sempre di più. Sono realtà complesse in cui i ragazzi si ritrovano ad affrontare un cambiamento, spesso obbligato, della propria vita: è un momento difficile e di turbamento emotivo ma anche fondamentale. Molte persone non sanno nemmeno che esistono o, se lo sanno, etichettano i ragazzi che ci vivono spesso in modo negativo senza nemmeno interessarsi di sapere il loro nome. Liberi di scegliere ha quindi portato alla luce non solo la possibilità di scegliere e di cambiare uscendo dalla criminalità organizzata ma anche la realtà delle comunità per minori e del disagio sociale adolescenziale, fenomeno sempre più presente nella nostro società.
L'unica pecca forse del film è che è termina troppo velocemente, mi sarebbe infatti piaciuto che analizzasse maggiormente la vita di Domenico (Carmine Bruschini) all'interno della comunità per minori e il rapporto che questi ragazzi hanno tra di loro e con gli educatori, e il team di specialisti, che lavorano giorno dopo giorno al loro fianco. Avrei gradito un approfondimento maggiore relativo a questa realtà ma capisco che i temi principali fossero "la libertà di scelta" e "l'uscita dal crimine organizzato". Peccato, sarà per la prossima volta. Nonostante questo resta un film piacevole, emozionante, travolgente e ben riuscito.

CONSIGLIATO: Si
VOTO:

Best Wishes ♥
Lu