IDAHOBIT 🌈


Benvenuti lettori e lettrici! Come saprete da qualche tempo abbiamo inaugurato una nuova rubrica dedicata alle giornate mondiali. Saltuariamente infatti sul blog potrete trovare post simili a questo per celebrare alcune giornate relative a determinate tematiche insieme al resto del mondo: è importante far sentire la propria voce.
Ci scusiamo per il ritardo in quanto questo post era in realtà previsto per ieri ma un imprevisto improvviso (chiamato lavoro) ci ha impedito di dedicare un pochino di tempo al blog. Celebriamo quindi in ritardo di un giorno la giornata internazionale contro l'omofobia.
Ieri 17 MAGGIO si è celebrata la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.
Chi oramai ci segue da un po', sempre se così dovesse essere, saprà quanto questa tematica ci stia a cuore e quanto la battaglia per i diritti delle persone sia per noi un fondamento importante della nostra vita.
Personalmente, per lavoro, mi ritrovo spesso ad affrontare il tema "omosessualità" e non riesco a comprendere come il bene e la felicità di una persona possa essere motivo di esclusione o ripercussione da una di una parte di società solo perché differente dalla propria: ognuno è libero di essere felice con chi vuole e quando vuole.
L'importante è il sentimento che lega due persone, che sia reale e forte basato su saldi principi condiviso da entrambi.
Potrei continuare ore e ore a parlare di ogni forma d'amore possibile ma nulla potrebbe esprime il mio pensiero meglio di quanto già detto e non mi vergogno di dirlo e manifestarlo al mondo intero.
Love is Love.
Ma in cosa consiste questa giornata? E soprattutto, quando è nata?
La Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia è una ricorrenza riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni Unite che si celebra dal 2004 il 17 maggio di ogni anno. Nata da un idea di Louis-Georges Tin (curatore del Dictionnaire de l'homophobie), nel 2004 a 14 anni dalla decisione di rimuovere l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Sì, avete capito bene: fino al 1990 l'omosessualità era inserita nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali come malattia mentale) tra i disturbo di personalità sociopatica. Era considerata come qualcosa da curare, come se l'essere felici non fosse prerogativa unica della persona.
Siamo seri? Una malattia? Già odio le classificazioni e le patologie e non tollero che le persone vengano individuate e riconosciute in base a un certificato quindi immaginate quanto questo discorso possa farmi sentire.
Ricordate che la disabilità e la diversity in generale non sono patologie ma possibilità!
Una persona felice e innamorata etichettata come "malata" o "deviante" solo perché coraggiosa di esprimere se stessa ignorando la consuetudine era motivo di derisione e esclusione? Ma scherziamo? Ed è ancora più grave che lo sia ancora oggi! Non potete immaginare quanto mi faccia soffire sentire determinate parole usate come insulto ogni giorno. Non credo che Gauss con la sua "curva" d'analisi della normalità volesse creare tutto questo. Ma non mi addentrerò molto nell'argomento dal punto di vista clinico in quanto se dovessi parlare dei primi anni della psicologia e di tutto ciò che precede la Legge Basaglia non finirei più e il post diventerebbe un grido di protesta non indifferente.
Ma torniamo a parlare della IDAHOBIT...
Inizialmente nata unicamente come giornata contro l'omofobia ha incontrato ben presto pareri favorevoli e da diverse associazioni tanto che nel 2009 e nel 20015 ha subito alcuni cambiamento integrando tra i propri obiettivi anche la lotta contro la violenza nei confronti delle persone transgender e bisessuali. L'obiettivo è quindi in parte mutato o meglio si è esteso e ha compreso l'intera comunità LGTB.
L'obiettivo della giornata è, quindi, quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia, della bifobia e della transfobia.
Vi lascerò di seguito un paio di informazioni relative a una monografia molto interessante riguardante queste tematiche che ho trovato molto stimolante e ricca di spunti di riflessione: vorrei che tutti leggessero questo libro prima o poi.
Ci tengo però a precisare una cosa, per motivi personali: per sostenere la comunità LGTB non è necessario essere omosessuali, bisessuali o transgender. Basta essere persone con una determinata visione del mondo, che hanno a cuore la libertà e la felicità degli altri pronte a mettersi in gioco.
Lancio quindi un appello a tutti coloro che "temono" di schierarsi a fianco della comunità LGTB per paura di essere "etichettati" come appartenenti ad essa (come se ci fosse qualcosa di sbagliato in ciò):
Ascoltate il cuore, ignorate le etichette, i pregiudizi e gli stereotipi. Siate voi stessi.
SIATE SEMPRE TUTTI VOI STESSI.

via GIPHY



TITOLO:
Maestra, ma sara ha due mamme!

AUTORE:
Alessandra Gigli

EDITORE:
Guerrini Scientifica

PAGINE: 215

PREZZO: 21€

GENERE: Monografia

TRAMA:

Tra le tante famiglie possibili, quelle formate da genitori omosessuali (omogenitoriali) suscitano, in modo particolare, numerosi interrogativi. Per capire se e come queste famiglie siano «famiglie come le altre» il libro propone riflessioni, ricerche, argomentazioni di carattere scientifico e offre un’occasione per riflettere su come avviene, e potrebbe avvenire, l’accoglienza dei figli di queste famiglie nei servizi educativi e nelle scuole italiane.

Best Wishes ♥
Lu

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