International Day against Drug Abuse and Illicit Trafficking 💊


Benvenuti lettori e lettrici! Come saprete da qualche tempo abbiamo inaugurato una nuova rubrica dedicata alle giornate mondiali. Saltuariamente infatti sul blog potrete trovare post simili a questo per celebrare alcune giornate relative a determinate tematiche insieme al resto del mondo: è importante far sentire la propria voce.
Oggi venerdi 26 giugno 2020 è la giornata mondiale contro l’abuso e il traffico di droga, istituita nel 1987 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al fine di sensibilizzare e informare la popolazione in materia.
Il mondo delle droghe è più complesso di quanto uno possa immaginare... e non solo, è molto spesso anche "affascinate": il proibito, lo svago, lo sballo... ma attenzione, spesso gli effetti indesiderati sono molti di più di quelli "desiderati". Nella cultura giovanile di qualche anno fa, forse anche qualche decennio, il mondo della droga, soprattuto quello dell'eroina era diventata una subcultura in cui i giovani si ritrovavano quasi inconsapevolmente (metaforicamente parlando). Ed ecco che in pieno "boom" nasce questa giornata mondiale al fine sì di sensibilizzare la popolazione ma anche di cercare nuove strategie per contrastarla portando avanti azioni coordinate e imponenti piani di lotta contro il "veleno" più distruttivo del secolo.
Da sempre i giovani sono quelli più "interessati" a questo mondo, probabilmente ciò è insito nello "sturm und drang" adolescenziale che da sempre porta i ragazzi a provare emozioni forti, e le droghe fanno proprio questo: la sostanza si lega al neuro-trasmettitore più compatibile e provoca effetti... li fa sentire vivi, gli fa provare qualcosa... questa è pura chimica. C'è un ma da analizzare: la chimica spesso si trasforma in cultura, ed ecco che nasce la cultura della droga. L'atto di assumere droga acquisisce, improvvisamente, nel nostro contesto socio-culturale un significato e ci attribuisce un'appartenenza, un rango, una socialità... l'uomo è un essere sociale e spesso vi ci rimane intrappolato. Diversa è la questione delle droghe in campo religioso: pensiamo agli shamani ad esempio, ma di questo discorso ne parleremo un'altra volta.
Torniamo al fulcro: la droga e la cultura. Due mondi che si intrecciano e crescono, esponenzialmente... sempre! Tanto da diventare fulcro di testi musicali, film, relazioni e così via. A questo ci si aggiunge poi il mercato, gli effetti, le novità, le sensazioni ed ecco che il fenomeno delle droghe non crolla mai: resta sulla cresta dell'onda, sempre e comunque. E la sensibilizzazione? La prevenzione? Dove sono?
Sono presenti, e non poco... ma sono efficaci? Oggi l'informazione non manca di certo.. ma quindi cosa manca all'equazione per far sì che questa possa funzionare? Secondo i "sostenitori" di questa giornata è necessario "di più" per fornire ai giovani, potenziali vittime, le informazioni necessarie sui pericoli delle droghe di nuova generazione. Non basta informare. Bisogna compiere un’azione educativa e formativa che trovi nella scuola, o in altre istituzioni, la sua piena realizzazione. Bisogna partire dalla consapevolezza che la prevenzione e la tutela della salute passano dalla robusta porta dell’educazione. Se non si sviluppano le capacità critiche, intellettuali, etiche e morali dei nostri giovani, se non si educano i nostri ragazzi, qualsiasi forma di prevenzione fallisce. Questo compito spetta a tutti coloro che entrano in contatto con il mondo dei giovani. Si, è il mio lato da educatrice che ha parlato fino ad ora, probabilmente ho anche sproloquiato a caso ma non volevo fare il solito post in cui riporto il compitino studiato per anni sui libri e sui manuali in cui riporto dati, definizione e così via... volevo portare qualcosa di mio, della mia esperienza, del mio pensiero; ho visto le comunità, i sert, ho fatto educativa di strada, ho sentito le urla dell'astinenza... non è qualcosa che si dimentica facilmente: la mia prevenzione personale legata a questo mondo? La volete sapere? E' presto detto: le urla dell'astinenza da eroina sentite a 8 anni. Se chiudo gli occhi, ci penso e attendo ancora posso sentirle e un brivido mi sale lungo la schiena...
“Lavorare nell’ambito delle Dipendenze Patologiche significa creare contatti con consumatori attivi di sostanze (che spesso sono in condizioni di marginalità estrema) anche nei luoghi del consumo ed agevolare la presa in cura dei Servizi specialistici socio-sanitari”
Concludo questo post presentandovi un'autobiografia scritta e pubblicata diversi anni fa, poco conosciuta, molto evocativa, forte e interessante... se siete interessati ad approfondire questo mondo estremamente complesso sia dal punto di vista chimico, psicologico e sociale bhè "un lungo flash" è una lettura che non potete farvi mancare...
Ricordatevi inoltre che sul territorio italiano, e non solo, sono attivi diversi servizi non solo di prevenzione ma anche di "SOS" per fronteggiare questo fenomeno: sono molti i tipi di percorso a cui si può accedere, volontariamente o dietro segnalazione, pensati per "aiutare" al meglio chiunque in base alle proprie esigenze... la comunità non è l'unica soluzione e non è valida per tutti o tutto.
Cosi ho fatto anche il compitino da brava persona dando un po' di informazioni 😂

TITOLO:
Un lungo Flash

AUTORE:
Carlo Grimaldi

EDITORE:
Arnoldo Mondadori Editore

PAGINE: 210

PREZZO: 23€

GENERE: Saggio, biografia

TRAMA:

Carlo Grimaldi, trent'anni, ex tossicodipendente, è riuscito a vincere una dura lotta contro il disperato mondo della droga. Ce lo racconta attraverso le pagine di un libro in cui l'universo giovanile e crepuscolare dei drogati viene rappresentato in modo più che mai veridico. E così viviamo con lui il primo "buco" con gli amici, la corsa continua alla ricerca dei soldi per procurarsi la "roba" e, infine, l'assuefazione...
Un cammino oscuro che Carlo è riuscito a trasformare in un viaggio verso la salvezza, cominciato con un "mamma, devo parlarti" e felicemente concluso in un centro terapeutico inglese...

Best Wishes ♥
Lu

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