Recensione "La casa delle voci" di Donato Carrisi



Benvenuti cari lettori! Come state? In questa fase due state continuando a leggere? Noi abbiamo deciso di partecipare ad alcuni GdL, dei quali magari molto presto vi parleremo, per conoscere nuove letture e provare qualcosa di nuovo confrontandosi con altri lettori: d'altro canto cosa c'è di meglio di un bel confronto tra booklovers?
Grazie al blog ChiaramenteLettrice di Chiara abbiamo intrapreso un viaggio, breve, tre le pagine di Donato Carrisi, ancora una volta. E' giunto il momento di parlarvi dell'ultimo romanzo di Donato Carrisi, edito da Longanesi a fine 2019... siete pronti?
Lo avete letto? Se si, fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!
Ma ora spazio alla recensione!


TITOLO:
La casa delle voci

AUTORE:
Donato Carrisi

EDITORE:
Longanesi

PAGINE: 400

PREZZO: 20,90€

GENERE:
Thriller

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Trama:

Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l'ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l'addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall'altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un'adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un'illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un'adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l'assassina è proprio lei.

Carrisi, per alcuni una certezza per altri un mistero... bene io appartengo alla seconda categoria. Il rapporto tra me e Carrisi è estremamente particolare, non posso dire di aver amato ogni singolo libro letto ma nemmeno di averli odiati. Ho sempre trovato i suoi romanzi appassionanti e piacevoli ma tutto qui. Indimenticabili? Insomma, non molto ma sicuramente particolari. Ed ecco che ciò accade ancora una volta: "la casa delle voci" mi ha rapita, impedendomi di appoggiare il libro per giorni e "costringendomi" a dormire pochissimo la notte pur di finirlo... un buon segno direte voi, assolutamente ma non abbastanza. Mi è piaciuto? Si. Mi ha soddisfatta? No. Lo consiglio? Si.
Si lo so, il mio cervello sembra confuso, ancora una volta... ma è proprio questo l'effetto che i romanzi di Carrisi mi provocano ogni volta: inquietudine e smarrimento. Sto iniziando a pensare che sia uno degli scopi principali dell'autore, ma veniamo al libro.
La casa delle voci non è un classico thriller: non ci sono morti, omicidi, sangue o serial killer... almeno non in modo esplicito. Se vi aspettate il ritrovamento di un cadavere al primo capitolo bhè potete cambiare libro all'istante. Se invece cercati misteri, intrighi e un viaggio attraverso la psiche umana correte in libreria o in biblioteca a procuravi il romanzo!
Pietro Gerber, il nostro protagonista, per quanto controverso e tormentato, è senza alcun dubbio un personaggio particolare: è uno psicologo ipnotista infantile. Ecco il motivo che mi ha spinta a leggere questo romanzo: la psiche umana. Ebbene si, ero alla ricerca da tempo di un protagonista simile e soprattuto di una tematica del genere: la psiche umana è un campo minato, la memoria è contaminata e l'alterazione di un ricordo è molto spesso inevitabile... cosa può comportare ciò?
La casa delle voci è un viaggio, attraverso la psiche, il passato, le paure, gli "spettri", la "convinzione" e la prassi che la società ci impone... ma non tutto è sempre come sembra. In un racconto dai toni dark, ricco di vorticosi eventi e scandito da un ritmo ferrato, Carrisi pone l'attenzione a quello che è il volere della persona, il desidero che si cela dietro ad alcuni comportamenti ed alcune richieste; è un viaggio attraverso la psiche umana descritto particolarmente bene... accurato.
Il romanzo ripercorre, in contemporanea 3 filoni narrativi che si intrecciano magistralmente tra loro: la vita del protagonista, la vita di Hanna, una giovane ragazza che raggiunge Firenze per incontrare proprio il nostro protagonista e di un suo giovane paziente. Tre storie, tre contesti, tre narrazioni, un unico romanzo.
Avvincente, appassionante, scorrevole, rapido e ben scritto, la casa delle voci si rivela una lettura piacevole, coinvolgente, ricca di suspance e spunti di riflessione. I personaggi vengono presentati pagina dopo pagina, con pochi dettagli e sempre ben dosati... nulla è mai detto per caso o è ininfluente. Ciò che manca è un po' la caratterizzazione a 360 gradi, ma è ininfluente.
Il finale ahimè, ad un certo punto, almeno per me, è stato intuitivo... magari non lo è per tutti. Inoltre non l'ho trovato del tutto soddisfacente, ecco perché mi limito a dare tre zampette e mezzo: il finale prevedibile e dolce amaro mi ha lasciata un po' perplessa, per quanto il romanzo in realtà mi sia piaciuto e mi abbia tenuta incollata alle pagine. I punti forti sono senza dubbio lo stile di scrittura piacevole e l'idea di base del romanzo, peccato per questa sensazione di incompletezza finale dettata forse anche dalla mia deformazione professionale. Giudizio estremamente soggettivo, chiaramente.
Romanzo consigliato agli amanti di Carrisi, della suspance e di tutti coloro che amano Freud e sono attratti dall'ipnosi.


CONSIGLIATO: Si
VOTO:


Best Wishes ♥
Lu

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