Gli Intramontabili #5: Dracula di Bram Stoker


Benvenuti in questa nuova puntata de "Gli Intramontabili"! Oggi ci addentreremo in una nuova tipologia di romanzi, probabilmente molto più affini a me... più cupi e terrificanti, pieni di misteri e incubi, ricchi di punti di riflessione e di crescita. E' giunto il momento di conoscere la letteratura gotica iniziando dal re indiscusso del genere: Dracula di Bram Stoker scritto nel 1897.
Finalmente posso ricominciare a sproloquiare senza senso sulla figura estremamente ambigua e affascinante dei Vampiri.


TITOLO:
Dracula

AUTORE:
Bram Stoker

EDITORE:
Feltrinelli

PAGINE: 535

PREZZO: 9,50€

GENERE: Horror e Narrativa gotica

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Trama:
Basta l'inizio: con questo Jonathan Harker, procuratore legale in quel di Exeter, che arriva in Transilvania, e si trova immediatamente avvolto in un clima di mistero e di scongiuri, fino a che di notte, tra lontani lupi che ululano e cavalli dalle narici infuocate, arriva in un castello dove un signore vestito di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi… "
Fino a qualche anno fa la parola “vampiro” aveva una connotazione totalmente diversa da quella attuale: immortale, spaventoso, crudele, affascinante, seduttivo e privo di empatia il conte Dracula era l’immortale per eccellenza.
Una figura in bilico tra la concezione del vampiro folkloristica e quella del vampiro romantico attuale quella del conte Dracula, degno erede di Lord Ruthven (il primo e vero Vampiro aristocratico della lettura, di cui magari parleremo la prossima volta), ha affascinato, aiutato anche da numerose trasposizioni cinematografiche, generazioni di donne grazie al suo fascino misterioso e alle sue buone maniere da nobil uomo.
Ammettiamolo, tutte ci siamo innamorate del conte almeno una volta nella vita e non ci importava il suo vero aspetto quanto piuttosto il suo modo di essere, il suo charme e la sua capacità di far provare emozioni e mettere la donna il centro della storia: non dimentichiamo il potere di suggestione e seduzione del caro Conte.
La differenza con i vampiri che calcano le scene in quest’ultimo periodo è abissale: attualmente sono prevalentemente ragazzi bellissimi e irraggiungibili, tormentati, soli, misteriosi e in cerca di redenzione. Non sono questi i veri Vampiri secondo la concezione gotica per eccellenza. Non ho nulla contro i vampiri moderni ma se pensate di ritrovare un vampiro simile durante la lettura di Dracula, non è così: potete anche chiudere il romanzo. Dracula è un vampiro crudele e senza scrupoli, nonostante la sua infinita dolcezza, che non si preoccupa dei sentimenti, ne suoi ne delle donne che seduce.
Potrei confrontare per ore le varie figure di "vampiro" apparse nella letteratura e analizzarne i cambiamenti dal punto di vista storico e culturale ma siamo qui per parlare di un romanzo preciso e, dopo aver inquadrato la figura del vampiro di cui andremo a narrare le gesta, possiamo proseguire.

La figura del conte Dracula è controversa: secondo alcune teorie Dracula altro non è che il conte Vlad Tepes, sovrano della Valacchia soprannominato Drakul o l’impalatore per la sua tendenza ad "impalare" le teste dei nemici sulla torre più alta del castello come monito per i nemici futuri.
Oggi si identifica la terra d’origine dei vampiri con la Transilvania, motivo per cui il castello di Bran, vicino alla città di Brasov in Romania, temporaneamente occupato dall’impalatore stesso viene considerato il castello di Dracula; ma attenzione, nel romanzo non sono presenti riferimenti così precisi sull’ubicazione del castello: sappiamo solo che il nostro protagonista, l’avvocato John Harker si reca per lavoro in Transilvania e si ritrova a soggiornare, ignorando i consigli degli abitanti del villaggio spesso enigmatici, per alcune notti nel castello del conte Dracula, un nobile affascinante intenzionato a trasferirsi a Londra.
Durante il suo soggiorno John inizierà a notare stranezze nella vita del conte e del villaggio, così deciderà di annotare sul suo diario di viaggio alcune informazione a riguardo ed è questo che noi leggiamo. Il romanzo è, infatti, scritto interamente come un diario: appunti, lettere, pensieri emergono dalle pagine e tocca a noi, in qualche modo, ricostruire la storia. Non è un vero romanzo ma una raccolta di lettere, appunti e pensieri… stiamo leggendo il diario segreto di Johnatan Harker.
La lettura è scorrevole e piacevole, nonostante sia scritto come un diario è lineare e non c’è difficoltà a seguire la storia o a comprenderne certi aspetti, tutto è ben riordinato e pensato: linguaggio semplice e chiaro nonostante siano presenti anche termini tecnici o leggermente arcaici.
Meraviglioso lo scambio epistolare tra John e il dottor Van Helsing, personaggio controverso che ho sempre amato: un gran luminare della scienza e dell’occulto simile ad uno scienziato pazzo.
Durante la lettura è impossibile non affezionarsi ai personaggi in quanto essendo scritto sotto forma di diario si tocca da vicino l’intimo del personaggio stesso il quale risulta ben caratterizzato sotto ogni aspetto, a parte quello fisico che forse è un pochino carente ma non ci importa. Il personaggio che rimane più misterioso è ovviamente il Conte, del quale sappiamo solo ciò che gli altri vedono di lui: non ci sono pagine scritte dal punto di vista di Dracula ovviamente. Ma ciò è più che logico... ed è giusto così: è necessario lasciare questa figura avvolta nel mistero.
Il romanzo tocca diverse tematiche: la paura della morte, il desiderio di non perdere mai i propri cari (immagine tipica della figura del vampiro), il viaggio (sia fisico, sia spirituale), la lotta tra il bene e il male, la dicotomia giusto-sbagliato, la ricerca della verità, il non fermarsi alle apparenze… sono tutte tematiche forti che emergono, neanche tra le righe, in questo romanzo/diario.
Il finale è trascendentale oserei dire: ti lascia una strana sensazione, ti porta ad analizzare il senso della vita e riflettere su tutto quello che hai vissuto cercando di analizzare le cose da un punto di vista differente.
Dracula è il mio classico gotico preferito, se non si fosse capito, ne ho amato ogni singola pagina e ogni singola parola: credo di non averne amato così tanto nessun altro.
Il conte è il mio Vampiro preferito, il vampiro a cui torno ogni volta che ho bisogno di provare brividi ed emozioni.
Durante la lettura qualche brivido è assicurato: non è spaventoso ma è suggestivo e il potere della suggestione, si sa, è molto più forte della paura stessa.
Ne consiglio ovviamente la lettura a tutti coloro che vogliono ritrovare i vampiri delle storie di quando eravamo bambini: quelli che mordono sul collo senza preoccuparsi di uccidere, quelli che mostrano le zanne con orgoglio e se c'è sangue ancora meglio, quelli che seducono e abbandonano, quelli che ti spaventano nel buio e soprattutto diventano pipistrelli.

Best Wishes ♥
Lu

Commenti

  1. Belli i vampiri trasformisti!
    E' inutile: il vampiro più è classico e più piace.
    Dracula poi non può che farla da padrone.
    Forse lo stile narrativo di Bram Stoker non è apprezzato dai giovanissimi ma, da' loro il tempo di crescere un attimo e vedrai se non lo apprezzano...

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    Risposte
    1. Assolutamente d'accordo! I vampiri classici restano in cima alla classifica! I vampiri mi affascinano da sempre e ammetto di avere la mia classifica personale anche in questo caso 😂
      ˜Lu

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  2. Lessi "Dracula" l'anno scorso e lo amai,anche se ho apprezzato di più il film per la storia romantica che non è presente nel testo cartaceo.

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    Risposte
    1. Il testo altro non è che una serie di lettere, la storia d'amore può solamente essere ricostruita con gli indizi raccolti e l'immaginazione. Di certo con una rappresentazione cinematografica si può giocare molto di più sulla storia romantica e attirare più pubblico possibile :)

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