Recensione "Gideon. La nona" di Tamsyn Muir



Benvenuti cari lettori! Come state?
E' il momento di tornare con una nuova recensione grazie alla collaborazione con la Mondandori e la sua ricerca di recensori, come già accaduto per diversi titoli. In occasione della sua uscita abbiamo lanciato sul nostro profilo Instagram e commentato su telegram il #gdlGideonlanona in collaboraizone con altri bookblogger: un gdl flash della durata di sue sole settimane, dal 17 novembre al 30. Dopo aver commentato insieme ed esserci confrontati eccosi qui a postare la nostra recensione... non dimenticate di correre su instagram a guardare le opinioni di tutti! Ma bando alle ciancie, ecco la recensione!



TITOLO:
Gideon. La nona.

AUTORE:
Tamsyn Muir

EDITORE:
Mondadori

PAGINE: 559

PREZZO: 22€

GENERE:
Fantasy, Horror

Link all'acquisto!

Trama:
Gideon la Nona di Tamsyn Muir ci svela una galassia di duelli a fil di spada, spietati giochi di potere e necromanti lesbiche. I suoi personaggi saltano fuori dalla pagina, magistralmente animati come arcani redivivi. Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un'infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù - nell'aldiquà - e una da cadavere rianimato - nell'aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un'audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L'Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all'ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un'onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all'ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà. Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte.

Da dove partire? Non è di certo facile scrivere una recensione di questo romanzo dai tratti distrubanti e sconvolgenti. Con "Gideon. La nona" ci troviamo davanti a una storia particolare, una sorta di Hunger Games e Battle Royale dai toni cupi e i risvolti inquietanti... nove case, dieci necromanti, nove paladini, innumerevoli misteri, una sola verità.
Diviso in cinque atti, "Gideon. La Nona" segue le vicende della necromante Harrow e della sua "paladina" Gideon e della loro scalata verso il successo e la sopravvivenza; in che modo avverrà tutto questo?
Delirnado.
Si, perchè la narrazione è senza alcun dubbio delirante, confusa e contorta tanto da risultare difficile da seguire in un primo momento: il primo atto è stato difficile, non stavo capendo assolutamente niente! Con l'inizio del secondo atto, dopo un centinaio di pagine, alcune cose si sono chiarite altre si sono complicate e altre ancora si sono "ingarbugliate" del tutto!
Senza alcun dubbio non è una lettura semplice o di evasione, ma, dopo essere entrati nel mistero e nella narrazione ed aver fatto proprio il linguaggio il romanzo scorre piacevolmente. I misteri e gli intrighi che si susseguono riga dopo riga riescono a tenere il lettore incollato alle pagine. Lo stile narrativo è complesso, non ci sono una linearità e una temporalità liscia o di semplice comprensione: i primi due atti sono la confusione più totale, il primo soprattutto! Da metà libro in poi le vicende iniziano a susseguirsi più linearmente e più velocemente, il primo atto è estrememamente lento ad esempio ma non demordete, vedrete che tutto avrà presto un senso... il vantaggio della narrazione? I colpi di scena! Questi non mancano assolutamente, è un susseguirsi di suspance e scene al cardiopalma. Per non parlare dei duelli!
Veniamo però ora al linguaggio: scurrile, volgare e spesso eccessivo... ammetto di essere rimasta parecchio infastidita in un primo momento. Capisco la caratterizzaizone dei personaggi ma mi turbava; ho faticato ad accettarlo. Con lo scorrere della narrazione però si è modificato anche quello (o magari mi sono semplicemente abituata) addolcendosi quasi e tralasciando la volgarità. Con l'evoluzione dei personaggi e della loro psiche sembra essersi modificato anche lo stile di scrittura dell'autrice: sembra quasi che i personaggi si siano in qualche modo "smussati" perdendo quella corazza di aggressività, che sfociava in volgarità, che li caratterizzata in un primo momento come se fossimo davanti ad un carattere passivo-aggressivo.
Ho adorato questo cambio e questo mutamento, certo in alcuni punti resta cruda e diretta ma diciamolo, quando ce vò ce vò.
Abbiamo citato i personaggi e quindi perchè non parlarne?
Misteriosi, enigmatici, evanescenti e magici.. sì, direi che la definizione giusta è questa. A tratti ben caratterizzati e a tratti completmanete misteriosi: vengono delineati accuratamente alcuni aspetti quali l'aspetto fisico e alcuni tratti della perosnalità o della casa che rappresentano ma altri aspetti sono lasciati totalmente al lettore e all'interpretazione... sono enigmatici come il ruolo che interpretano d'altro canto.
Gideon, protagonista del romanzo, è senza dubbio il personaggio più strutturato nonostante della sua storia sappiamo poco: è però possibile capire aspetti del suo carattere e notare il cambiamento che avviene durante tutta la narrazione tanto da presentare quasi una nuova Gideon nelle battute finali, una Gideon 2.0.
Molto delineata e ben strutturata anche Harrow, che resta però un pò più misteriosa soprattuto per quel che riguarda la sua "psiche" e il suo essere.
Il personaggio più enigmatico e meno strutturato è Maestro, un personaggio eclettico che appare casualmente ogni tanto per fornire infomazioni o suggerimenti: se fosse un videogioco sarebbe il personaggio non giocabile che parla a caso e costringe il giocatore a premere A e saltare il dialogo...
Punto a favore: tutti i personaggi vengono delineati e presentati, alemeno in parte. Nessuno è escluso e sono tutti necessari all'interno della narrazione.
Ammetto di avere un debole per Palamedes, il necromande della Sesta, ognuno ha le sue pecche...
Ultima cosa ma non meno importante il World building manca quasi completamente; sì, sappiamo di essere nella casa di Canaan, nella prima casa, quella dell'impero, ma non sappiamo molto di più: sappiamo che è un vecchio palazzo "quasi" fatiscente alla vista, pieno di porte e stanze come un labirinto e che ci si arriva con una navicella.
Siamo nello spazio? Probabile.
Ma come ci siamo arrivati?
Siamo nel futuro e questo è chiaro da alcuni elementi ma i misteri restano davvero tanti e la "struttura" è totalmente affidata alla fantasia del lettore... credo che la mia casa di Canaan non sia nemmeno lontanamente simile alla vostra visto che i dettalgi stessi della casa sono infimi durante tutto il romanzo... ma al fine della storia e della narrazione tutto ciò, almeno attualmente non è poi così importante.
In conclusione possiamo dire che "Gideon. La nona" si è rivelata una lettura avvincente, emozionante, confusa e decisamente sopra alle righe, ma probrabilmente è proprio questo il suo punto di forza; d'altro canto come si dice? "Se non puoi batterli confondili" e in questo caso la confusione e lo straniamento iniziale si sono rivelati vincenti. Una lettura senza dubbio consigliata ma non a tutti, a partire dall'età e dalla questione linguaggio... non prima della fine delle scuole medie. Ringrazio infinitamente la Mondadori per avermi inviato in anteprima una copia digitale del romanzo. La recensione arriva solo ora per motivi di organizzazione del blog e della mia vita privata ma la lettura è iniziata molto tempo fa...


CONSIGLIATO: Si
VOTO:


Best Wishes ♥
Lu

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