Gli intramontabili#8: L' ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo


Benvenuti a tutti nell'ottava puntata de "Gli Intramontabili".
Chiedo infinitamente scusa per il ritardo ma in questi giorni internet non funziona molto bene e ieri ci è stato impossibile pubblicare. Tornano i grandi classici, in grado di far riflettere a provocare emozioni contestanti!


TITOLO:
L' ultimo giorno di un condannato a morte

AUTORE:
Victor Hugo

EDITORE:
Mondadori

PAGINE: 128 pagine

PREZZO COPERTINA FLESSIBILE: 12€

GENERE: Romanzo epistolare

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Trama:
L'angosciosa e dolorosissima attesa di un uomo che sta per essere privato del suo unico bene, della sua stessa vita, si consuma lenta e inesorabile, al ritmo ossessivo, martellante degli ultimi penosissimi pensieri e dei deliranti fantasmi di una mente incredula e atterrita. E con questa sorta di lucidissima e appassionata perorazione letteraria a favore dell'abolizione della pena di morte, pubblicata nell'ultimo anno della monarchia dei Borbone, che Victor Hugo, all'età di ventisette anni, prese posizione in difesa dei diritti inalienabili dell'uomo e innanzitutto di quello alla vita. La sua vocazione letteraria nasce e si costruisce infatti quotidianamente proprio in quel luogo vivo, presente, tangibilissimo che è la realtà circostante
Scritto nel 1892 dallo scrittore francese Hugo, l’ultimo giorno di un condannato a morte ripercorre, tramite una serie di lettere, l’ultima settimana di vita di un prigioniero del carcere di Bicetrè (Parigi). E’ un romanzo epistolare dotato non solo di un grande potere emozionale che emerge dalle sensazioni descritte dal prigioniero ma anche di un potere critico contro il sistema francese dell’epoca e la pena di morte: è una grande critica alla Francia e all’introduzione della pena di morte a livello nazionale grazie all’invenzione della ghigliottina. E’ un percorso emotivo e riflessivo importante in grado di far leva sul lettore e farlo riflettere su un tema importante: l’impotenza. Il condannato infatti è impotente rispetto al suo destino, è consapevole del fatto che dovrà morire e che non ha possibilità non di cambiare le cose ma di non poter nemmeno rimediare ai propri errori o salutare i propri cari: il lettore è partecipe dell’angoscia, del dottore e dell’attesa della tortura. E’ una lettura rapida e scorrevole, nonostante la tematica trattata e pesante la lettura risulta semplice e piena di spunti critici e riflessivi: nelle sue “lettere” Hugo perora una fusa importante, si oppone alla pena di morte e al sistema giudiziario opponendosi all’idea comune e alla società dell’epoca.
Il protagonista resta senza nome e descrive le sue emozioni, ciò che vede e ciò che prova in prima persona: il protagonista è il lettore stesso. Hugo ha una forza coinvolgente disarmante, sei tu che attendi il patibolo, tu che soffri per il reato commesso, tu che vivi l’angosci e la prigionia in cui sei intrappolato: 128 pagine piene di emozioni. E’ un romanzo breve ma intenso, in grado di toccare tematiche molto attuali e riportare alla luce temi che spesso passano inosservati.
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che amano i classici, che vogliono riflettere su tematiche sociali, che hanno amato i miserabili, hanno sempre adorato il 1800 e non hanno paura di riflettere e, in qualche modo, soffrire un pochettino per raggiungere una comprensione più grande.
Best Wishes ♥
Lu

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