Recensione " Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" di Jonas Jonasson
Benvenuti cari lettori! Come state?
Spero che abbiate passato un buon primo maggio! E' giunto il momento del nostro consueto appuntamento con #ilclubdellecetriolinesottaceto e i nostri gdl. La lettura del mese di aprile, terminata con la visione dell'omonimo film in una insolita discussione di gruppo finale trasformata in cineforum a distanza, ci ha rivelato diverse sorprese... ovviamente abbiamo già iniziato la nuova lettura, ma ve ne parleremo a fine mese...
TITOLO:
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve"
AUTORE: Jonas Jonasson
EDITORE: Bompiani
PAGINE: 446
PREZZO: 13€
GENERE: Narrativa contemporanea Trama:Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità. Allan, però, è di un'altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige nell'unico luogo dove la megera direttrice dell'istituto non può riacciuffarlo, alla stazione degli autobus, per allontanarsi anche se non sa bene verso dove. Nell'attesa del primo pullman in partenza, Allan si imbatte in un ceffo strano, giovane, biondo e troppo fiducioso che l'attempato Allan non sia capace di colpi di testa. Non potendo entrare nella piccola cabina della toilet pubblica insieme all'ingombrante valigia cui si accompagna, il giovane chiede ad Allan, con una certa scortesia, di vigilare bene che nessuno se ne appropri mentre disbriga le sue necessità. Mai avrebbe pensato, il biondo, quanto gli sarebbe costata questa fiducia malriposta e quella necessità fisiologica. La corriera per-non-si-sa-dove sta partendo, infatti. Allan non può perderla se vuole seminare la megera che ha già dato l'allarme, e così vi sale, naturalmente portando con sé quella grossa, misteriosa valigia. E non sa ancora che quel biondino scialbo è un feroce criminale pronto a tutto per riprendersi la sua valigia e fare fuori l'arzillo vecchietto. Un centenario capace di incarnare i sogni di ognuno, pronto a tutto per non lasciarsi scappare questo improvviso e pericoloso dono del destino.
Avete mai immaginato come potrebbe essere la vostra vita a 100? Io a volte sì, e la prima riflessione che mi viene in mente è "magari arrivassi a 100 anni!"
Già, perchè compiere il "secolo" è senza alcun dubbio un grande traguardo e una grande impresa... e questo Allan lo sa bene. Festeggiamemti, autorità e attenzioni lo aspettano... ma a pensarci bene, non è assolutamente quesllo che l'arzillo Allan desidera: la libertà ritrovata e una nuova avventura sono tutto quello che desidera...
A fronte di questo vi dico solo: mai lasciare un giovincello come Allan solo in compagnia di una finestra e una sedia... Rapido, scorrevole, ironico e divertente "il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" inizia la sua narrazione: tra peripezie e situazioni al limite dell'assurdo e flashback relativi alla vita del nostro arzillo protagonista la storia prende forma. Ammetto di aver "pianto" dalle risate diverse volte, mai quanto la visione del film, e aver spesso individuato vari momenti di non sense importanti; credo però che tale humor sottile e distaccato sia in qualche modo anche il punto forte di tale lettura, d'altro canto da un centenario che fugge dalla finestra della casa di riposo in ciabatte quale epica avventura avrei mai potuto aspettarmi? Volevo un libro leggero e spensierato, in grado di farmi sorridere e far scivolare via la malinconia che mi attanaglia da un pò e questo romanzo è senza alcun dubbio riusciuto nell'intento... Ho inoltre apprezzato particolarmente gli aspetti storici narrati pur non essendomi concentrata particolarmente sull'accuratezza storica: ho trovato piacevole e interessante scoprire quante "cose", quanti posti e quanti "personaggi" ha incontrato Allan durante la sua vita... un pò come se l'autore volesse far passare il messaggio che lo scorrere del tempo porta saggezza e crea contesti ma non li conserva. Voglio dire Allan 100 anni, è il portatore di una conoscenza immensa... per la sua vita, per la sua età, per il suo essere lui... Ho davvero conto una metafora alla vita stessa intensa, tanto che ad un certo momento ho pensato che potesse essere tutto frutto di un delirio legato alla demenza senile, lo ammetto. I personaggi sono estremamente esilaranti, macchiette indimenticabili tipiche del genere umoristico: un vecchietto arzillo instamncabile, la banda criminale più sgangherata della storia(la banda bassotti a confronto è un genio del male), un aiutante affarista e un giovane universitario cosa mai avranno da condividere? Assolutamente niente! Eppure sono tutti l'anima della festa: le loro vicende si alternano tra le pagine travolgendo il lettore con una serie di sfortunati e nefasti eventi talmente comici da rendere impossibile trattenere le risate.
Lo stile è semplice e piacevole e immagino che molto sia anche merito della traduttrice, non so voi ma per me è leggermente impossibile leggerlo in svedese...
Non sarà un capolavoro e una pietra miliare della letteratura, ma è piacevole, ironico, divertente e spensierato.. e questo mi basta: Allan Karlsson ci rivedremo molto presto e salveremo il mondo...
A fronte di questo vi dico solo: mai lasciare un giovincello come Allan solo in compagnia di una finestra e una sedia... Rapido, scorrevole, ironico e divertente "il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" inizia la sua narrazione: tra peripezie e situazioni al limite dell'assurdo e flashback relativi alla vita del nostro arzillo protagonista la storia prende forma. Ammetto di aver "pianto" dalle risate diverse volte, mai quanto la visione del film, e aver spesso individuato vari momenti di non sense importanti; credo però che tale humor sottile e distaccato sia in qualche modo anche il punto forte di tale lettura, d'altro canto da un centenario che fugge dalla finestra della casa di riposo in ciabatte quale epica avventura avrei mai potuto aspettarmi? Volevo un libro leggero e spensierato, in grado di farmi sorridere e far scivolare via la malinconia che mi attanaglia da un pò e questo romanzo è senza alcun dubbio riusciuto nell'intento... Ho inoltre apprezzato particolarmente gli aspetti storici narrati pur non essendomi concentrata particolarmente sull'accuratezza storica: ho trovato piacevole e interessante scoprire quante "cose", quanti posti e quanti "personaggi" ha incontrato Allan durante la sua vita... un pò come se l'autore volesse far passare il messaggio che lo scorrere del tempo porta saggezza e crea contesti ma non li conserva. Voglio dire Allan 100 anni, è il portatore di una conoscenza immensa... per la sua vita, per la sua età, per il suo essere lui... Ho davvero conto una metafora alla vita stessa intensa, tanto che ad un certo momento ho pensato che potesse essere tutto frutto di un delirio legato alla demenza senile, lo ammetto. I personaggi sono estremamente esilaranti, macchiette indimenticabili tipiche del genere umoristico: un vecchietto arzillo instamncabile, la banda criminale più sgangherata della storia
Best Wishes ♥
Lu
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