Recensione "Il razzismo spiegato a mia figlia" di Tahar Ben Jelloun 🔸



Benvenuti cari lettori! Come state?
In questa domenica autunnale di settembre torniamo con una recensione e un aggiornamento della "Black Writers Matter Reading Challenge": pensavate ci fossimo dimenticate? E invece no! Abbiamo letto anche i libri dei mesi precedenti e recupereremo a breve le recensioni... abbiamo però pensato di presentarvi prima la recensione del libro corrente. A settembre la lettura era dedicata a un saggio, e quale saggio potevamo scegliere in questo clima di razzismo se non "Il razzismo spiegato a mia figlia"? Nessuno.
Promettiamo che a breve arriveranno anche le recensioni della tappa di luglio e di agosto che riguarderanno rispettivamente: il portale degli obelischi e figli di sangue e ossa. Abbiamo già scelto anche la lettura di ottobre, che sarà dedicato a uno Young Adult. Cosa avremo scelto? Ipotizzate i vostri titoli nei commenti! Ma ora bando alle ciancie e veniamo alla recensione...



TITOLO:
Il razzismo spiegato a mia figlia

AUTORE:
Tahar Ben Jelloun

EDITORE:
La nave di Teseo

PAGINE: 294

PREZZO: 13€

GENERE:
Saggio etnografico

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Trama:

Un bambino è curioso. Fa molte domande e si aspetta risposte precise e convincenti. Non bariamo con le domande di un bambino.
Mentre mi accompagnava a una protesta contro un disegno di legge sull’immigrazione, mia figlia mi ha chiesto del razzismo. Abbiamo parlato molto. I bambini sono in una posizione migliore di chiunque altro per capire che non nasciamo razzisti ma a volte lo diventiamo. Questo libro, che cerca di rispondere alle domande di mia figlia, è per i bambini che non hanno ancora pregiudizi e vogliono capire meglio la realtà. Per quanto riguarda gli adulti che lo leggeranno, spero che li aiuti a rispondere alle domande, più imbarazzanti di quanto pensano, dei propri figli.

vediamo, da dove iniziare? Cercherò di essere seria questa volta visto l'argomento trattato e soprattuto vista la tipologia di lettura. "Il razzismo spiegato a mia figlia" di Tahar Ben Jelloun è un vero e proprio saggio etnografico, non un romanzo da leggere così per passare il tempo... no: va analizzato, soppesato, conosciuto, studiato e compreso. Ammetto di aver letto questo saggio alle superiori, mi appassionò talmente tanto che non riuscivo a staccarmene tanto da leggerlo durante la lezione di italiano... lo ammetto, l'ho fatto ma era più forte di me, dovevo finirne la lettura... in più era per un saggio richiesto dalla professoressa di italiano quindi non facevo un torno a nessuno, no?
E' stato quindi piacevole tornata tra le pagine di questo saggio dopo anni e soprattuto dopo aver conseguito due lauree nell'ambito della psicologia e di scienze della formazione. Se la prima volta mi aveva appassionata e coinvolta questa volta è riuscito a farmi mettere in discussione moltissimi preconcetti della società. E' senza dubbio una lettura impegnata, anche se tratta un argomento complesso con semplicità e dolcezza per rendere la comprensione di un argomento così complesso a un pubblico vastissimo; d'altro canto spiegare certi concetti ai bambini richiede pazienza e tatto e questo è quello che rende unico questo saggio. Il tutto parte da una domanda semplice e quesi banale "babbo che cos'è il razzismo?" e da qui si sviluppa un mondo: il mondo dei bambini è un mondo curioso e ricco di domande... ed è così che si sviluppa il saggio.
E' semplice e diretto nelle spiegazioni tanto che risulta essere accessibile anche a un pubblico giovane, anzi diciamoc he l'intenzione dell'autore inizialmente era proprio questo: fornire un testo semplice e chiaro a una fascia di età mutevole come l'infanzia/adolescenza pedagogicamente orientato per presentare una realtà, dura e cruenta, e far sviluppare un senso critico reale orentando alla formazione e alla crescita personale in quanto sostiene sia più semplice istruire un bambini piuttosto che un adulto, il quale molto spesso educa il bambini senza fornigli dati ed esperienze pedagogicamente orientate e ciò porta alla formazione di un individuo con stereotipi e pregiudizi. Sarebbe bello che questo libro venisse letto in tutte le scuole come lettura condivisa per affrontare una tematica che ancora oggi, nel 2020 fa discutere in quanto spesso ignorato, banalizzato o sottovaltato...
E' una lettura che consiglio? Ovvimente si, non importa l'età: se non lo avete letto, fatelo. E' scorrevole, rapido ed estremamente piacevole... non è la classica lezioncina buonista o il classico saggio monografico pesante, è la storia di un padre e di sua figlia che vuole conoscere il mondo.


CONSIGLIATO: Si
VOTO:


Best Wishes ♥
Lu

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