Recensione "La cura del dolore" di Nicola Pesce
Benvenuti cari lettori in questo nuovo appuntamento di Incontri Emergenti, una rubrica a cadenza settimanale in cui presenteremo nuovi autori e nuovi romanzi che per la prima volta si affacciano nel panorama letterario: siano essi autopubblicati o pubblicati da una casa editrice, più o meno famosa.
Vi ricordo che siamo sempre alla ricerca di novità nella speranza di trovare piccole perle nascoste agli occhi dei più ma meritevoli di attenzione e visibilità.
Oggi vi presenteremo un libro molto complicato, da capire e da interpretare. Questo libro, breve ma intenso, è un misto tra un semi-horror e avventura.
Vi ricordo che siamo sempre alla ricerca di novità nella speranza di trovare piccole perle nascoste agli occhi dei più ma meritevoli di attenzione e visibilità.
Oggi vi presenteremo un libro molto complicato, da capire e da interpretare. Questo libro, breve ma intenso, è un misto tra un semi-horror e avventura.
TITOLO:
Nicola Pesce
EDITORE:
NPE
PAGINE: 96
PREZZO: 11,40
GENERE: Narrativa contemporanea, Psicologia
La cura del dolore
AUTORE:Nicola Pesce
EDITORE:
NPE
PAGINE: 96
PREZZO: 11,40
GENERE: Narrativa contemporanea, Psicologia
Trama:
Il protagonista, Henry, è una persona che ha sempre fatto di tutto per compiacere gli altri, ma questa volta verrà trascinato in una esperienza kafkiana, in un istituto governativo dove dei “burocrati” spingeranno all’estremo la sua tendenza a dire sempre di sì e ad accettare tutto. Sottoposto a torture fisiche e psicologiche, arriverà Henry a capire che deve essere se stesso, ribellarsi e vivere la propria vita.
Devo dire la verità.. Dopo la prima parte non ero entusiasmata per niente da questo racconto. Mi sembrava così lento, non mi scorreva assolutamente ma non ho voluto demordere. Ed ho fatto benissimo. Dalla seconda parte è partita una storia intrigante, accattivante e avvincente. Io sono appassionatissima di queste storie psicologiche, anche a tratti ansiogene/horror, e quindi questo libro mi è piaciuto tanto!!! L'unica pecca appunto è stata la prima parte, che proprio non scorre molto. Queste analogie che poi uno capisce alla fine del libro sono molto interessanti, questo anziano che si specchia in una vetrina per vedere il passare del tempo. Veramente tanto interessante!
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